25 luglio 2016

Il Museo Civico di Baranello (Campobasso)

Di Claudio Niro 
ArcheoMolise

Luglio / Settembre 2012

Guseppe Barone è stato un valente architetto che ha sempre manifestato, nel corso della sua vita una vastissima gamma di interessi in campo artistico. Nacque a Baranello il 28 febbraio 1837, scondogenito tra otto figli di una ricca famiglia caratterizzata dal rispetto dei valori civili e morali del tempo.


Può essere sicuramente considerato tra i molisani più illustri soprattutto perché dedicò la propria esistenza alla ricerca della bellezza nel campo dell'Arte proiettando questa ricerca in un ambito che non si limitava al puro piacere estetico ma aspirava a costituire anche un forte impulso verso una funzione educativa e civile dell'Arte. In questa prospettiva deve essere considerato il valore della cospicua collezione privata che Giuseppe Barone raccolse e donò al suo paese.
A ventidue anni conseguì la laurea in architettura presso l'Università degli Studi di Napoli. Nella città partenopea visse e lavorò per alcuni decenni realizzando molti progetti che esprimevano un orientamento stilistico assimilabile al cosiddetto “eclettismo storicistico”, corrente che caratterizzava l'opera di molti protagonisti dell'architettura ottocentesca. La sua produzione si sviluppò non solo nella progettazione di importanti edifici ma anche nella realizzazione di oggetti di arredo.

La fervida passione per lo studio dei monumenti antichi che caratterizzava l'eclettismo storicistico è alla base delle più rilevanti realizzazioni della sua attività professionale, che presto conobbe notevole fama e notorietà nella società napoletana del secondo Ottocento. Particolarmente significativi furono i numerosi attestati e diplomi di benemerenza ricevuti da Giuseppe Barone per progetti presentati in diversi concorsi di architettura.

L'architetto Barone, dimostrando una passione quasi romantica nella sua attività di fine collezionista, trovò proprio nel collezionismo l'ispirazione per la definizione di uno stile personale che fondeva armoniosamente diverse matrici dell'architettura del passato. Un elemento importante in questo percorso di maturazione stilistica fu il suo amore per i viaggi. Fu, infatti, un instancabile viaggiatore e, visitando le più belle città d'Italia come Roma, Firenze e Venezia, si appropriò delle migliori testimonianze del genio architettonico italiano. Tale ampiezza di interessi trova una diretta testimonianza nella raccolta di opere d'arte che costituisce la sua collezione.

Chi visita il museo ha modo di apprezzare la grande varietà e il notevole valore storico-artistico dei reperti sapientemente esposti in artistiche, ed eleganti vetrine progettate dallo stesso Barone. La strutturazione stessa del museo è, sotto questo aspetto, una preziosa occasione per conoscere l'organica concezione dello spazio museale che caratterizza l'epoca in cui visse Giuseppe Barone. Una raccolta, dunque, che oltre al valore storico, costituisce un importante fattore di arricchimento educativo e di crescita civile che, in accordo con la stessa concezione del suo creatore, si concretizza nella dimensione pubblica offerta dalla musealizzazione della raccolta, in opposizione alla dimensione individualistica del collezionismo.

La donazione al Comune e alla cittadinanza baranellese avvenne il 10 ottobre 1897 e fu stipulata con un atto ufficiale dell'11 dicembre dello stesso anno. Il notaio Defeo scrisse l'atto di donazione con minuzia di particolari, prescrizioni e salvaguardie tutte finalizzate alla tutela dell'integrità della collezione.

Il Museo fu, come già detto, allestito dallo stesso donatore e collocato al primo piano del Palazzo Comunale situato in Via Santa Maria, strada principale di Baranello, e si trova ancora oggi in questo edificio ornato da una elegante facciata in stile fiorentino progettata dallo stesso Barone.

Nel Museo si possono ammirare più di 2.000 reperti, catalogati con cura da Giuseppe Barone. Un elenco molto parziale permette di segnalare la variegata presenza di molti pezzi archeologici, vasi corinzi, attici ed italioti, bronzi, statuette, oggetti della vita quotidiana, ceramiche, maioliche, monete, quadri, arredi sacri, libri antichi, statuette di presepi napoletani e altro ancora. Il visitatore è, sin dal primo momento, messo in condizione di apprezzare non solo il valore della collezione ma anche la grande dedizione all'arte che animò il collezionista.

Barone certamente non riteneva che la sua iniziativa potesse confrontarsi con ben più importanti, ricche e preziose collezioni, ma la sua modesta ambizione fu quella di portare almeno una testimonianza della bellezza artistica a tutti coloro che amano le arti e desiderano il civile progresso della propria terra. Questa ambizione fu un continuo riferimento per tutta la sua vita, che terminò a Baranello nel 1902.

Grazie a Giuseppe Barone, che a pieno titolo può essere considerato benefattore del suo paese e del Molise, il Museo Civico di Baranello è ancora oggi un bene di tutti.

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