30 ottobre 2017

Il Borgo Antico di Termoli

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Il nucleo antico della città di Termoli sorge sulla sommità di un promontorio che si protende quasi a picco sul mare Adriatico. Il borgo Vecchio si presenta come una suggestiva cittadella fortificata, caratterizzata da piazzette e vicoli molto caratteristici; tra questi si evidenza Vico Il Castello, uno dei più stretti d’Europa.

Non esistono fonti d’archivio che documentano la storia delle origini di Termoli, a causa del saccheggio turco avvenuto nel 1566, ma il ritrovamento di alcune necropoli nelle località Porticone e Difesa Grande testimonia la presenza umana nella zona sin dal VI secolo a.C.

Per sfuggire all’invasione dei Goti, nel 412 d.C. alcuni abitanti dell’entroterra termolese si rifugiarono sul vicino promontorio. Tale località prese l’appellativo di Tornola, in ricordo del nucleo originale che si chiamava Cliterniola. Alcuni vicoli e piazze del Borgo Vecchio hanno conservato questo nome fino ai giorni nostri.

28 ottobre 2017

Antonio Cardarelli

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Nacque a Civitanova del Sannio il 29 marzo 1831, da Urbano, medico, e da Clementina Lemme.
Dopo i primi rudimenti appresi in famiglia e da maestri locali, entra nel seminario di Trivento dove segue gli studi classici.

All’età di 17 anni, dopo la maturità , si reca a Napoli dove segue gli studi di medicina e si laurea in questa disciplina a soli 22 anni.

Entra per concorso come assistente all’Ospedale degli Incurabili, dove subito si applica agli studi sulla scabbia, sostenendo, tra i primi, l’origine parassitaria della malattia.

Nel 1859 inizia l’attività di insegnante presso l’Ospedale degli Incurabili e presto la sua fama di clinico e di insegnante si fa strada in tanta parte della popolazione.

Nel 1890 vince il concorso per la cattedra di patologia speciale medica alla Regia Università di Napoli; successivamente vince il concorso per la cattedra di clinica medica presso la stessa università.
Il Cardarelli, dotato di grande carisma, possedeva eccellenti doti didattche, per cui i suoi allievi lo veneravano.

26 ottobre 2017

Il castello di Tufara

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L’origine del nome deriva molto probabilmente dalla roccia tufacea sulla quale sorge l’attuale comune. Nel 1300 veniva chiamata Topharia, mentre le prime notizie storiche riguardanti il centro abitato risalgono alla vita di San Giovanni da Tufara nel secolo dodicesimo, quando a regnare era la famiglia Marzano. Ci sono poi altre fonti, che parlano già di un centro “situato in prossimità del Fiume Fortore", ritrovate in documenti di un geografo di origini arabe che descriveva l’Italia Meridionale. Il territorio, appartenuto a Dramanus nella seconda metà del XII secolo, fu concesso dagli Altavilla ai già menzionati Marzano. Questi tennero il feudo fino all’anno 1299, quando Guglielmo di Marzano, in occasione delle proprie nozze con Isabella di Gesualdo, assegnò alla sposa il Castello di Tufara.

18 ottobre 2017

La storia dimenticata dei monaci del Volturno massacrati dai saraceni

Di Alfredo Incollingo

11 ottobre 2017

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Il 10 ottobre 881 una banda di mercenari saraceni si riversò nella Valle del Volturno, in Molise, seminando morte e distruzione. La badia di San Vincenzo al Volturno, uno dei più grandi monasteri benedettini dell’Europa medievale, venne assaltato e i monaci massacrati. Le cronache locali, tramandate di generazione in generazione, hanno conservato la memoria dei martiri volturnensi. Il terrore spinse i coloni ad abbandonare le terre fertili e i villaggi per nascondersi nei boschi montani o per rifugiarsi nei castelli maggiormente difesi. Con la scomparsa dei benedettini la storia sembrò fermarsi: erano i monaci infatti a redigere il Chronicon Volturnense, mettendo per iscritto i fatti più salienti avvenuti nella valle. Nel 914 i frati ritornarono a ripopolare le rovine dell’abbazia, ma i tempi erano cambiati e la Terra di San Vincenzo aveva cambiato fisionomia. L’antico splendore era ormai perduto.