26 ottobre 2017

Il castello di Tufara

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L’origine del nome deriva molto probabilmente dalla roccia tufacea sulla quale sorge l’attuale comune. Nel 1300 veniva chiamata Topharia, mentre le prime notizie storiche riguardanti il centro abitato risalgono alla vita di San Giovanni da Tufara nel secolo dodicesimo, quando a regnare era la famiglia Marzano. Ci sono poi altre fonti, che parlano già di un centro “situato in prossimità del Fiume Fortore", ritrovate in documenti di un geografo di origini arabe che descriveva l’Italia Meridionale. Il territorio, appartenuto a Dramanus nella seconda metà del XII secolo, fu concesso dagli Altavilla ai già menzionati Marzano. Questi tennero il feudo fino all’anno 1299, quando Guglielmo di Marzano, in occasione delle proprie nozze con Isabella di Gesualdo, assegnò alla sposa il Castello di Tufara.



Il castello, edificato dai Longobardi su un rialzo tufaceo di modeste dimensioni, originariamente doveva servire alla sorveglianza militare del territorio. A pianta quadrangolare, era piuttosto piccolo ma di notevole importanza strategica perchè posto sulla via di collegamento fra la Puglia ed il Ducato di Benevento, in prossimità del tratturo Celano-Foggia.

Successivi furono gli ampliamenti apportati da Decio Crispano, che nel XVI secolo ottenne il castello ed il feudo in eredità. Assunse allora una strana forma, definita da alcuni storici “a fagiolo”. In questo modo la struttura perse anche la caratteristica tipicamente feudale di fortezza per assumere quella di castello residenziale.

Dopo la dinastia dei Crispano, il castello passò a quella della famiglia Carafa, ed infine ai Pignatelli, che lo tennero fino al termine dell’epoca feudale, purtroppo non curandosi molto della residenza che inesorabilmente, col passare degli anni, andò incontro ad un lento declino.
Oggi appare come un imponente edificio che domina la piazza antistante il centro storico.


Il castello, comunque, non rappresenta l’unico elemento architettonico di rilievo di Tufara che, nella parte più alta del borgo antico, ospita la bellissima parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo. La chiesa, che si ritiene anteriore al 1170, si presenta, nella sua architettura in stile romanico, con una facciata molto semplice adornata da un bel portale al quale si accede da una ripida scalinata. Molto bello anche il portale laterale con il suo arco a sesto acuto tutto in pietra e lavorato in bassorilievo.

L’interno, a tre navate, restaurato nel XVIII secolo, si presenta con i classici stili del tardo barocco e conserva un bellissimo altare ed uno splendido dipinto su tavola raffigurante una Madonna con Bambino detta “Madonna della Neve”, opera del famoso artista napoletano “Lo Zingaro”. La chiesa, grazie ai recenti lavori di restauro, è ritornata alla sua antica bellezza e fa da contrappunto al castello, situato sul lato opposto della piazza che funge da punto di raccordo del borgo antico.

Particolare anche la Cappella San Giovanni da Tufara, che probabilmente era una casa privata poi trasformata in piccola chiesa. Vi si conserva il quadro con l’effige del beato che ha sostituito San Vittore, il precedente patrono. Nei giorni 12-13-14 novembre ricorre la festa del Santo. Nel primo dei tre giorni i fedeli attingono l’acqua da un vicino pozzo benedetto, che la tradizione vuole sia stato fatto sorgere per intervento miracoloso del santo. Con quest’acqua si preparano le “panelle”, cibo devozionale che è consumato a digiuno. Durante la processione alcune donne partecipano scalze per sciogliere voti.

TUFARA
Comune: tel. 0874 718121
www.comune.tufara.cb.it

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