4 gennaio 2017

Giambattista Masciotta

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Giambattista Masciotta nacque a Casacalenda (CB) il 5 settembre 1864 da Michele, benestante, e da Angiolina Marinelli, appartenente a famiglia borghese di Ripalimosani.

Terzogenito, rimase prestissimo orfano di madre per cui il padre passò subito a nuove nozze con Maria Stella Di Blasio, sorella del senatore Scipione Di Blasio, donna che gli dedicò tutto il suo amore nell’allevarlo ed educarlo.

Dopo i primi studi, a dodici anni, entrò nel Collegio Nolfi di Fano. Studente modello e divoratore di opere letterarie, fu pure appassionato delle lingue, per cui apprese benissimo il francese e il tedesco, grazie pure alle lezioni dello zio senatore.

Al termine degli studi liceali che completò nel 1886 all’Aquila, si iscrisse alla facoltà di Matematica all’Università di Roma. Nel contempo il Masciotta partecipò intensamente alle vicende politiche e culturali dell’Italia e del suo Molise per cui trascurò per un po’ i suoi studi che riprese nel 1892, iscrivendosi alla facoltà di Agraria presso l’Università di Napoli, con sede a Portici; quindi passò, nel 1894, a Pisa dove conseguì la laurea in Scienze agrarie e forestali, discutendo, il 6 dicembre 1895, la tesi sul tema “Della necessità di sostituire la mezzeria ai sistemi di amministrazione rurale ora prevalenti nella Provincia di Campobasso e del miglioramento delle culture e dei terreni, studiato specialmente dal punto di vista delle condizioni economiche attuali delle popolazioni”, relatore fu il prof. Girolamo Caruso.

Per i suoi molteplici interessi professionali e personali viaggiò molto all’estero, acquisendo conoscenze ed esperienze che gli furono molto utili all’esercizio di incarichi pubblici, che numerosi gli venivano affidati.

Nel 1899, il 16 gennaio, sposò Mariannina Barbieri di Ripabottoni, stretta parente del Maestro d’armi Tito Barbieri, patriota mazziniano. Nel 1922 rimase vedovo e si unì in seconde nozze con Rosina Bucci di Larino.

Più volte assessore e sindaco della sua città, fu eletto successivamente al Consiglio Provinciale e più tardi nominato podestà di Guardialfiera.

Fu fervente sostenitore dell’autonomia regionale per la quale si battè fin dagli anni ’20 e sostenne pure la necessità di provvedimenti a favore dei contadini, categoria che viveva in condizioni di vera indigenza, nonostante le pesanti condizioni di lavoro.

Molte furono le opere di natura professionale e gli articoli giornalistici del Masciotta, il quale fu anche fine poeta.

Ma la sua opera più importante è “Il Molise dalle origini ai nostri giorni”, quattro volumi che hanno avuto diverse edizioni, opera che fa di lui il principale storico della Regione.
Giambattista Masciotta si spense in Roma il 28 giugno 1933.

La città di Campobasso gli ha dedicato la strada che congiunge via Conte Rosso a Via Papa Giovanni XXIII.

Per chi ne volesse sapere di più consigliamo di consultare “Diario” a cura di Sergio Bucci, Palladino Editore e provincia di Campobasso, 2009.

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