24 dicembre 2016

La Faglia, il 24 Dicembre a Oratino (Campobasso)

Ogni anno la sera del 24 Dicembre si rievoca a Oratino l’antico rituale de La Faglia:
un enorme torcia composta da canne, lunga 13 metri, con un diametro di oltre un metro e dal peso che varia dai 25 ai 30 quintali, a seconda della qualità delle canne, viene trasportato a spalla da oltre cinquanta Oratinesi lungo un percorso tutto in salita che ha inizio all'entrata del paese e termina dinanzi al Sagrato della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta in Cielo dove viene issata e quindi accesa come fosse un cero.


Dalle certe e evidenti origini pagane questo rito si ricollega a quella vasta famiglia di tradizioni molisane legate al fuoco e più precisamente a quelle dedicate al Solstizio d'Inverno, il preciso momento dell'anno solare che da sempre è stato caratterizzato nel corso della storia da festeggiamenti in onore del Sole e della sua Invincibilità e della sua capacità di generare e rigenerare la vita, affinché la sua rinascita sia anche buon auspicio e possa portare fertilità e abbondanza nell'anno venturo. Una fertilità che non è solo della terra e della Natura ma anche dell’Uomo, non a caso in passato il rituale era un vero e proprio rito di iniziazione per i ragazzi che entravano in pubertà e dovevano dar prova di poter essere chiamati Uomini.


La Faglia // Film from Marco Ramacciato Films on Vimeo.

L’iniziazione consisteva in un atto di coraggio: i giovani dovevano, nelle ore notturne, rubare le canne per realizzare la Faglia nelle campagne dei paesi circostanti affrontando spesso l’ira, le minacce, e spesso e volentieri le “schioppettate” dei padroni. Rubate le canne venivano nascoste in un posto noto solo agli iniziati e lì veniva realizzata la Faglia, che già dalle origini del nome (phallus, fallo) può rendere l’idea del implicito significato che porta con sé questa tradizione: un elogio alla fertilità maschile e in particolare quella degli iniziati.

Oggi le cose sono cambiate, con l’imporsi delle usanze cristiane e cattoliche il rito è finito col simbolizzare un enorme cero che illumina la notte in cui si rivive la nascita di Gesù Bambino. Anche la fase di realizzazione si è palesata e le canne, ma non sempre, non si rubano più.
Ma anche se i simbolismi passano e si trasformano la maestosità e la suggestione restano e si rievocano ogni vigilia di Natale

La partenza è, come sempre, prevista per le ore 15:00 del 24 Dicembre all’entrata del paese in località Casette.

Testo di Fabrizio Mastrangelo

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