22 ottobre 2016

I Tratturi nel Molise


moliseturismo.eu

Nel periodo di massimo sviluppo della Transumanza, i Tratturi abbracciavano ben cinque regioni: Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Campania, estendendosi praticamente dall’Abruzzo settentrionale alle province meridionali della Puglia.

Questa enorme rete viaria, presente ancora nel 1960, comprendeva ben 14 Tratturi, 70 Tratturelli, 14 Bracci e 9 posizioni di riposo. Ricordiamo che i Tratturelli ed i Bracci erano tratturi di minore grandezza ed in genere di collegamento tra le arterie principali.

I più antichi ed importanti erano il Celano-Foggia, di circa 200 chilometri, il Castel di Sangro-Lucera, di 127 chilometri, ed il Pescasseroli-Candela, di 211 chilometri e in Molise sono ben conservati molti di questi tracciati.

Ma il Tratturo che forse meglio rappresenta la società della Transumanza nel periodo Aragonese è il “Tratturo del Re”, il percorso lungo ben 243 chilometri e largo fino a 111,6 metri che collegava L’Aquila a Foggia. Una vera e propria meraviglia della natura, un’antica strada naturale nel cuore di una regione che fa del verde incontaminato una caratteristica fondamentale del proprio patrimonio turistico.

Altro Tratturo importante era il Centurelle-Montesecco, quasi parallelo a quello tra L'Aquila e Foggia, ma più interno, e che contava circa un centinaio di chilometri.

Per ciò che riguarda i Tratturelli, in ambito molisano, va segnalato sicuramente il Castel del Giudice-Sprondasino-Pescolanciano, che con i suoi quaranta chilometri collega i Tratturi Ateleta-Biferno, Celano-Foggia e Castel di Sangro-Lucera. Ricordiamo anche il Braccio Centocelle-Cortile, che dalla vecchia stazione ferroviaria di Ripabottoni collega il Celano-Foggia al Castel di Sangro-Lucera.

Solo nel Molise, ancora oggi, è possibile ammirare per lunghi tratti gli antichi Tratturi in tutta la loro bellezza; solo in questa regione è possibile ancora andare a cavallo per decine di chilometri attraverso questi “Giganti Verdi” ed ammirarli nella loro ampiezza originale di 111,6 metri con relativi limiti in pietra ai lati; solo nel Molise è possibile percorrere nel cuore della natura un itinerario che unisce il Parco Nazionale del Gargano a quello dell'Abruzzo.

Un esempio? Nei pressi di Pescolanciano, in Provincia di Isernia, all'uscita nord del paese, è possibile percorre il Castel di Sangro-Lucera in tutta la sua maestosità, ancora integro nei sui 111,6 metri di ampiezza. Uno spettacolo unico al mondo, a portata di mano, dove poter immergersi per un istante nella storia del Molise e nella storia della Civiltà della Transumanza.

Lo stesso Tratturo è ben visibile anche nel tratto che collega i Comuni di Lucito e Castelbottaccio, in Provincia di Campobasso, e sale poi verso Trivento. Il Pescasserroli-Candela, invece, corre lungo la Piana del Matese, all'altezza dei Comuni di San Massimo, Campochiaro e Sepino.

Ricordiamo infine che nel 1976, con Decreto del Ministero per i Beni Culturali, i Tratturi sono stati dichiarati di “… particolare interesse per l’archeologia e per la storia politica, economica, sociale e culturale della Regione Molise”, ponendo di fatto i Tratturi sotto la stessa giurisdizione delle opere d’arte. La Regione Molise, nel 1997, ha istituito il Parco dei Tratturi, per meglio salvaguardare tutti i tracciati esistenti e recuperabili sul suolo regionale.

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