26 novembre 2016

Francesco Pietrunto

ugodugo.it

Francesco Pietrunto nacque a Campobasso il 3 aprile 1785 da Nicola e da Ippolita Colucci. Bisogna dire che il cognome registrato sul certificato di battesimo è Petrunti, mentre il cognome vero, registrato all’anagrafe è Pietrunto, come indicato nello stradario.

Compì i primi studi a Campobasso fino al 1800; all’età di quindici anni si recò a Napoli, dove si laureò in medicina e chirurgia.

Fu discepolo del Barba, del Sementini padre e del Sementini figlio, del Cotugno, del Santoro e del de Horatiis (altro grande medico molisano nativo di Caccavone, oggi Poggio Sannita) prima e dell’Amantea dopo, che fu uno dei più bravi chirurghi dell’epoca.

Come chirurgo entrò nel 1812 all’Ospedale degli “Incurabili”, dove poco dopo diventerà professore e primo chirurgo.
Fu professore e Direttore di Clinica all’Università e membro di numerose accademie.
Fu fondatore dell’Accademia Medico-chirurgica di Napoli ed autore di numerosi saggi, tra i quali ricordiamo “Memorie chirurgiche” (Napoli 1820), “Saggio delle principali operazioni chirurgiche” Vol. I° e II° (Napoli 1822) e “Chirurgia Minore” (Napoli 1826), “Osservazione di gravidanza estrauterina” ( Napoli 1834).

Tutte le sue opere sono consultabili presso la Biblioteca “Pasquale Albino” di Campobasso.

Francesco Pietrunto morì giovanissimo, a soli 54 anni, il 5 maggio 1839, per una grave affezione flogistica al torace.

Di lui non va ricordato soltanto il suo amore per la scienza medica, ma anche il suo profondo amore per l’Italia.

Per renderla più libera e indipendente, nel 1815 si iscrisse alla Carboneria. Nel 1820 partecipò ai primi moti carbonari e perciò, subì feroci persecuzioni da parte della polizia borbonica, persecuzioni che contribuirono a debilitarlo e a portarlo alla morte.

A Lui è intestata l’importante strada che collega Corso Vittorio Emanuele a Via Roma, dove ha sede l’Ufficio Provinciale delle Poste.

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