L’origine del nome di Castropignano è assai incerta: diversi studiosi ritengono derivi da uno degli insediamenti dei Sanniti Pentri, Castrum Expugnatum, raso praticamente al suolo durante le guerre coi romani. Altri invece fanno derivare il nome dalla Palombino del Sannio Pentro, distrutta anche’essa dai Romani nell’anno 419 a.C.
I primi insediamenti nel territorio di Costropignano si possono far risalire al V-IV sec. a.C. ad opera di pastori sanniti. Fece parte prima del Ducato di Benevento, quindi del castaldato di Boxano, assegnato ai bulgari di Alezeco, stanziatosi in quel periodo nel ducato di Benevento. Proprio per questa ragione, il feudo divenne una colonia slava, anche se, col passare degli anni, gli immigrati si integrarono perfettamente coi residenti senza praticamente lasciare alcuna traccia della loro cultura.
Il Castello d’Evoli di Castropignano, costruito in prossimità di una precedente fortificazione sannita, ha la particolarità di essere posizionato più in basso rispetto alla parte antica del paese, circostanza dovuta forse alla storia dello sviluppo di tale antico borgo molisano.
Durante il periodo normanno, divenne un importante presidio sul tratturo Lucera-Castel di Sangro, lungo il quale si svolgeva la caratteristica transumanza, di importanza straordinaria per la nobiltà locale che basava la propria ricchezza e quella del borgo su attività armentizie.
Il castello, ampliato diverse volte nel corso dei secoli, fu abitato stabilmente fino ai primi anni del Novecento; successivamente ha subito una inevitabile decadenza a causa di un prolungato stato di abbandono. La sua struttura è a forma quadrata, ampliata e rafforzata negli anni dalla famiglia d’Evoli, a cui si devono anche la costruzione della torretta sul lato sud, l’ammodernamento degli ambienti interni, tra cui i saloni di rappresentanza, e la realizzazione del piano per la servitù.
Negli ultimi anno sono stati eseguiti diversi lavori da parte della Sovrintendenza ai Beni Culturali del Molise, necessari per il consolidamento del complesso e per la sistemazioni di diversi ambienti interni.
Al Castello è legata anche una leggenda, quella di una giovane, Fata, la quale preferì fuggire e trovare la morte anziché concedersi alla legge dello “ius primae noctis”. Di tale racconto popolare si ritrova il nome “Cantone della Fata”, una grossa roccia sul lato nord del Castello dalla quale si sarebbe gettata la giovane inseguita dalle guardie.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie è ubicata al di fuori del borgo medioevale e fu costruita nel 1560 per volere del barone Vincenzo d’Evoli.
La facciata è costituita da un portale in stile neo-rinascimentale che presenta due colonne con capitelli in stile ionico i cui basamenti riportano il simbolo della croce. Il portale in legno è sovrastato da una volta con arco in pietra locale.
Per ricordare il contributo del popolo e dei pastori alla costruzione della chiesa, nella parte sottostante il cornicione di volta vi sono raffigurate delle forme di cacio alternate a teschi.
Si narra che dopo la costruzione di questo edificio religioso, un carro, che trasportava una statua lignea della Madonna da Lucera a Carovilli, si arrestò proprio in prossimità della chiesa della Madonna delle Grazie e i muli che lo trainavano non vollero più proseguire il viaggio. Si decise allora di collocare la statua della Madonna nella chiesa; dopo alcuni giorni gli abitanti di Carovilli giunsero a Castropignano con l’intento di riprendersi la scultura ma ogni qualvolta si iniziava il viaggio di ritorno il cielo faceva temere l’arrivo di un temporale. Si prese allora la decisione di far rimanere la statua nella chiesa di Castropignano, diventata, da allora, meta di pellegrinaggi.
In prossimità della Porta, ingresso principale delle mura che cingevano il borgo antico, durante tutto l’anno è possibile visitare la “Mostra della Civiltà Contadina”.
Il 31 dicembre hanno luogo, anche a Castropignano, le “maitunate” (canti augurali eseguiti da gruppi prestabiliti nei confronti di famiglie del paese), mentre nel periodo del Carnevale ha luogo, nella frazione di Roccaspromonte, la “maschera dei briganti”.
Comune di Castropignano
Tel. 0874 503132
comunecastropignano.cb.it
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