Nacque a Campobasso la notte del 3 dicembre 1718, alle ore 10, da Lucia de Socio legittima moglie del campiere Andrea di Zinno e su conforme licenza dell’Arciprete della Trinità, don Carlo Fasulo, fu battezzato nella parrocchia di S. Bartolomeo Apostolo dal canonico don Francesco Vaglia, il giorno stesso, prima che l’infante compisse 24 ore dalla nascita.
Gli furono imposti due nomi, Paolo, forse perché l’abitazione dei coniugi si trovava verso S. Paolo, e Saverio perché il 3 dicembre si festeggia S. Francesco Xaverio, l’apostolo delle indie. Non vi fu padrino e la funzione venne assolta dalla levatrice Teresa Piciocco.
Poverissimi i genitori furono sollevati nell’educazione del figliolo dal ricco terriero Filippo Mazzarotta che mandò il ragazzo di promettente ingegno, agli studi dell’arte a Napoli. Portato per la statuaria, il di Zinno, tornato in vacanza a Campobasso, pose nella chiesa di S. Bartolomeo, dove fu battezzato, una lodata statua dell’Immacolata Concezione.
Numerose sono ancora oggi le statue custodite nelle chiese del capoluogo:
- la statua di S.S. Cosma e Damiano nella chiesa della S.S. Trinità;
- le statue dell’Immacolata Concezione e dell’Incoronata nella chiesa di S. Maria della Croce;
- la statua dell’Assunta nella chiesetta di S. Maria de Foras;
- la statua della Madonna del Carmine nella chiesa di S. Giorgio;
- la statua di S. Francesco nella chiesa di S. Antonio Abate;
- le statue di S. Raffaele con Nebiolo e dell’Immacolata nella chiesa della Libera;
- la statua dell’Immacolata nella chiesa di S Giovanni dei Gelsi;
- la statua di S. Anna nella chiesa di S. Francesco;
e tante altre opere dislocate in altre chiese fuori dai confini del Molise.
Perfezionando la sua arte, si creò una modesta fortuna e così decise di rientrare definitivamente a Campobasso dove gli venne commissionata la costruzione di scene particolari da portare a spalla con sopra delle persone.
Incerta la data della costruzione dei Misteri, le fonti scritte fanno riferimento intorno all’anno 1740.
Sposò Candida Scaroina di buona famiglia borghese, dalla quale ebbe Maria Rosa e Giuseppe ingegnoso quanto il padre.
Il di Zinno morì il 29 aprile 1781, dice l’atto del decesso: “Oggi Paolo Saverio di Zinno, marito di Candida Scaroina, in età di 62 anni, munito da me di tutti i sacramenti, ed assistito al ben morire dal signor cononico don Domenico Majo, ha reso l’anima al Signore ed il corpo è stato capitolarmene nella Santissima Trinità, ed ivi dopo tumulato. Arciprete Vasile”. Del luogo di sepoltura si è perduta ogni traccia.
VISTITA IL MUSEO
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