17 luglio 2016

La “Fota” e l’attività molitoria in Campobasso dal 1400


“… in molendinis molinariis sociorum” recitava il motto della società molitoria costituita dai mugnai presenti nell’area dell’attuale Foce, a datare dal 1414. L’attività molitoria di Campobasso, con la sola esclusione di quella presente nella frazione di S. Stefano, si sviluppava esclusivamente in questa area attraverso 27/30 mulini (a seconda delle fonti), dislocati lungo un canale comune che dall’attuale sorgente giungeva a valle ad est della Chiesa di S. Maria de Foras.

La produzione avveniva “in serie” da monte a valle, utilizzando la stessa acqua che, di volta in volta, attraversava ogni mulino.



Tale sistema non consentiva un’autonomia funzionale subordinando ii mulino posto a valle rispetto a quello posto a monte. L’unico vantaggio consisteva nella possibilità di lavorare anche con scarsa portata d’acqua, condizione che si verificava frequentemente nei nostri territori. Per poter funzionare in questa tipologia di sistema idraulico gli apparati molitori erano costruiti con un sistema “a sviluppo verticale” dove i due palmenti (le macine) sono collegati superiormente alla ruota a pale attraverso un asse centrale di rotazione. Il mulino con la grande ruota esterna detto “alla francese” (molendinum franciscum) è, invece, una prerogativa dei territori con torsi d’acqua dalla grande portata.

Il serbatoio posto a ridosso del mulino dove confluisce l’acqua del canale di adduzione, viene in genere chiamato “bottino o colta”, ma nella vulgata dei paesi della Valle del Tammaro (Vinchiaturo, San Giuliano del Sannio, Cercepiccola, Sepino) viene denominata “Fota”, allo stesso modo in cui veniva anticamente indicato questo sito dalla popolazione Campobasso.



È lecito quindi pensare che toponimo “Fota” stesse proprio ad indicare la grande vasca di raccolta comune ai mulini presenti, costituita dall’originario laghetto naturale formatosi dalle scaturigini della sorgente omonima le cui acque sono ora immesse nella rete idrica cittadina. L’attività molitoria della “Fota” conobbe il suo inesorabile declino dal 1868 probabilmente per l’istituzione della prima vera tassa sul macinato da parte del nuovo governo di unità nazionale.

Dal pannello illustrativo presso il "Parco Foce" a Campobasso.

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