6 gennaio 2017

Giuseppe Albino

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Nacque a Campobasso il 23 febbraio 1866 da Gennaro e da Leontina Suriani.

Compì gli studi medi inferiori e superiori a Campobasso, conseguendo la maturità classica, nel 1882, con ottimi voti, al Liceo Ginnasio “M. Pagano” di Campobasso.

Entrò subito all’Accademia Militare di Modena, dove conseguì il grado di sottotenente.

Fu assegnato al 63° Reggimento Fanteria. Promosso tenente nello stesso reggimento, per la sua profonda cultura umanistica, venne comandato, nell’agosto 1890, all’insegnamento della lingua italiana presso l’Accademia di Modena, che lo aveva avuto tra i più bravi allievi del suo corso.

Il 14 maggio 1891, fu inviato al 12° Reggimento Fanteria dove rimase per 4 anni.

Conoscitore di numerose lingue straniere, tra le quali l’Aramico, lingua semitica parlata dall’antico popolo abissino, fu assegnato al Corpo di spedizione militare in Africa. Il 18 dicembre 1895 sbarcava a Massaua e veniva assegnato al VII Battaglione, posizionato ai piedi del Sendedò, alla testa di una Centuria di Ascari.

Il 1° marzo 1896, presso Adua, le truppe italiane si scontrarono in violenti combattimenti contro gli abissini, superiori sproporzionatamente per numero, ma non per capacità e coraggio.

I nostri soldati resistettero agli attacchi nemici combattendo fino all’ultimo sangue, con le armi in mano, dando grande prova di eroismo. Il tenente Giuseppe Albino, così cadde e alla sua memoria fu conferita la Medaglia d’Oro con la seguente motivazione:

“Combatté con fermezza e coraggio degni del maggiore encomio. Deciso a morire piuttosto che ritirarsi, raccolti intorno a sé pochi valorosi, lottò corpo a corpo col nemico irrompente, ed esempio di nobile, indomita fierezza e di sublime abnegazione, cercò ed ebbe gloriosa morte eccitando energicamente i colleghi ad imitarlo. Adua (Eritrea), 1° marzo 1896.

Il 3 luglio 1898, nell’atrio del Palazzo di Città, l’Amministrazione comunale pose una lapide a ricordo che riporta appunto le parole della motivazione. Infine la città di Campobasso gli ha dedicato la traversa che collega Viale Principessa Elena con il vecchio Stadio Romagnoli.

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