22 marzo 2017

Raffaele Capriglione

Di Ugo D’Ugo

ugodugo.it


Nacque a Santa Croce di Magliano (CB) il 23 aprile 1874, da Vincenzo e da Anna Colonna, grossi proprietari terrieri.

Dopo i primi rudimenti elementari, andò a studiare nel Convitto Nazionale di Sepino, all’epoca rinomato per la serietà degli studi classici e per la severità dei metodi educativi.

E proprio qui, Capriglione, già predisposto alla poesia, grazie all’influenza di uno degli zii, zio Benedetto, che gli leggeva testi classici e poetici, don Raffaele, come veniva rispettosamente e bonariamente chiamato da tutto il popolo santacrocese, compone la più bella ed importante sua opera: “La settimana Santa”, autentico capolavoro, che tratta, con ironia, amore e poesia, delle tradizioni, dei luoghi e delle genti del suo paese.

In questo periodo Egli compone anche i primi sonetti.

Raffaele Capriglione, dopo la maturità classica, si iscrive alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Napoli, dove si trasferisce e dove la sua passione per la poesia diventa più forte e dà maggiori frutti. Lui, che è un poeta nell’anima, vivrà il resto della giovane esistenza da poeta nei fatti.

Laureatosi nel 1900, fa ritorno al suo paese, dove esercita la professione di medico, non prima di aver visitato tutti i pazienti, quale tirocinante di due esperti medici anziani.

Densa di impegno ed emozioni è la sua attività professionale, che esercita con scrupolo e con grande umanità e spirito di solidarietà verso il popolo povero e bisognoso delle più elementari esigenze di sopravvivenza. Infatti Capriglione qualche volta ebbe pure a lamentarsi della sua vita grama.

Poeta nell’animo, come si è detto, Capriglione volle unirsi, a dispetto del genitore, alla donna del suo cuore, una donna del popolo; cosa che gli costò l’esclusione dal patrimonio ereditario.

Durante la prima Guerra Mondiale, don Raffaele prestò la sua opera come capitano medico, dando prova di eccellente professionalità.

Ma la sua vita, come si è detto, fu molto breve, si spense all’età di circa 47 anni, il 12 gennaio 1921, senza poter dare alle stampe le sue opere ed in particolare “La Settimana Santa”, impreziosita dei meravigliosi disegni a pastello, eseguiti di sua mano.

A questo ha pensato, solo molto tardi negli anni, l’Amministrazione Comunale di Santa Croce di Magliano, stampando in fotocopia i suoi scritti e diffondendoli tra il popolo e gli studiosi.

Dell’opera di Raffaele Capriglione si sono interessati particolarmente il prof. Michele Castelli dell’Università di Caracas, il prof. Giambattista Faralli, il prof. Sebastiano Martelli dell’Università di Salerno, il dott. Sergio Bucci, storico e giornalista RAI ed il prof. Luca Leccese, giovane di talento che gli ha dedicato un approfondito studio, di cui ha dibattuto al convegno organizzato da Ugo D’Ugo, ideatore ed organizzatore del “Cafè Letterario” del Dopolavoro Ferroviario, il giorno 5 maggio 2004, con grande partecipazione di pubblico, arricchito dalla testimonianza dei nipoti del poeta.

La città di Campobasso, infine, gli ha dedicato la strada che unisce Via XXIV Maggio con Via IV Novembre, di fronte al parco Montini e seconda a monte della sede del Consiglio Regionale del Molise.

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