30 maggio 2017
29 maggio 2017
27 maggio 2017
26 maggio 2017
25 maggio 2017
24 maggio 2017
23 maggio 2017
Matese, culla di Acqua pura.
moliseacque.com
Il Massiccio del Matese è una montagna antica, roccia calcarea modellata dal tempo, dove la natura ha scolpito valli e canyon che a tratti lasciano il posto a cascate e profonde grotte carsiche ancora inesplorate.
Il Matese, situato a cavallo tra Molise e Campania è racchiuso tra quattro fiumi che gli scorrono intorno, si estende su una superficie di oltre 1.000 kmq, dove svettano cime e contrafforti fino a 2.000 metri di altitudine.
Frequentato da “tiepidi temporali d'autunno, rigidi inverni nevosi e rugiada a primavera”, il massiccio è la culla dell’acqua pura che sgorga dal Matese dove, tra le pieghe della roccia, scorrono “sorgenti cristalline, laghi placidi e tumultuosi torrenti”.
La nostra acqua è captata nel cuore della terra, in località Riofreddo, da una finestra scavata nella roccia a 506 m. s.m, percorre anfratti, luoghi ameni e maestose faggete, per essere poi diretta alla rete di distribuzione attraverso un canale in cemento e varie condotte in vetroresina e acciaio.
“Captata nel cuore del Parco del Matese, la nostra Acqua è pura, con caratteristiche oligominerali, povera di sodio, costantemente leggera. Riconosciuta tra le migliori d’Italia”.
Il Massiccio del Matese è una montagna antica, roccia calcarea modellata dal tempo, dove la natura ha scolpito valli e canyon che a tratti lasciano il posto a cascate e profonde grotte carsiche ancora inesplorate.
Il Matese, situato a cavallo tra Molise e Campania è racchiuso tra quattro fiumi che gli scorrono intorno, si estende su una superficie di oltre 1.000 kmq, dove svettano cime e contrafforti fino a 2.000 metri di altitudine.
Frequentato da “tiepidi temporali d'autunno, rigidi inverni nevosi e rugiada a primavera”, il massiccio è la culla dell’acqua pura che sgorga dal Matese dove, tra le pieghe della roccia, scorrono “sorgenti cristalline, laghi placidi e tumultuosi torrenti”.
La nostra acqua è captata nel cuore della terra, in località Riofreddo, da una finestra scavata nella roccia a 506 m. s.m, percorre anfratti, luoghi ameni e maestose faggete, per essere poi diretta alla rete di distribuzione attraverso un canale in cemento e varie condotte in vetroresina e acciaio.
“Captata nel cuore del Parco del Matese, la nostra Acqua è pura, con caratteristiche oligominerali, povera di sodio, costantemente leggera. Riconosciuta tra le migliori d’Italia”.
22 maggio 2017
Mountain Biking al Lago di Occhito (Molise)
Video realizzato domenica 23 aprile 2017 nei pressi del lago di Occhito.
In sella alla bici per "60 km di puro divertimento con salite ripidissime e tortuose, discese mozzafiato e un panorama spettacolare". Gustatevi questo giro in mountain bike!
In sella alla bici per "60 km di puro divertimento con salite ripidissime e tortuose, discese mozzafiato e un panorama spettacolare". Gustatevi questo giro in mountain bike!
21 maggio 2017
20 maggio 2017
19 maggio 2017
18 maggio 2017
“La religione dei Sanniti” il nuovo libro di Alessandro Testa
24 Marzo 2017
archeomolise.it
Questo libro presenta al pubblico degli appassionati di cose antiche, specialisti e non, una panoramica breve ma densa, dettagliata e aggiornata sulla religiosità dei Sanniti, e della compagine pentra più in particolare, che per secoli fu la più fiera nemica dei Romani.
I capitoli tematici analizzano tanto le tendenze generali che caratterizzano i culti meglio documentati quanto alcuni episodi storici e siti archeologici particolarmente rappresentativi. Tra gli argomenti trattati, il ver sacrum, le pratiche funerarie, la Tavola Osca, il pantheon, e il complesso politico-religioso maggiore della nazione sannitica, vale a dire Pietrabbondante.
A fronte di una quantità di studi e volumi considerevole prodotta da archeologi, filologi ed epigrafisti, le forme e le strutture della cultura religiosa dei Sanniti non compaiono tra gli argomenti più visitati dagli storici e antropologi delle religioni del mondo antico; questo è infatti il primo libro di taglio storico antropologico incentrato esclusivamente su questi temi. Il testo è introdotto da una prefazione firmata dall’illustre antichista Dominique Briquel, professore alla Sorbona di Parigi.
Alessandro Testa (Isernia 1983) è ricercatore in Etnologia dell’Europa presso l’Università di Vienna. Laureato in Storia e specializzato in Studi storico-religiosi all’Università di Roma “Sapienza”, dopo diversi soggiorni di studio e ricerca all’École Pratique des Hautes Études (Sorbona) e all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, ha ottenuto il Dottorato di ricerca in Antropologia presso l’Università di Messina.
Nel 2012 è stato Visiting Lecturer in Antropologia storica all’Università di Tallinn, in Estonia, e nel 2014 Visiting Scholar al Max Planck Institute di Halle, in Germania. Tra il 2013 e il 2015 ha lavorato come ricercatore post-dottorale presso l’Università di Pardubice, in Repubblica Ceca, dove ha anche insegnato Antropologia delle religioni e Antropologia dei patrimoni culturali.
Autore di diversi capitoli per volumi collettivi e di numerosi articoli pubblicati in riviste di storia e studi sociali italiane e straniere, ha inoltre presentato le sue ricerche in occasione di lezioni universitarie e relazioni per conferenze internazionali. La religiosità dei Sanniti è il suo terzo libro, e segue Miti antichi e moderne mitologie (Roma 2010) e Il carnevale dell’uomo-animale (Napoli 2014).
La religione dei Sanniti di Alessandro Testa,
2017, Cosmo Iannone Editore
Prezzo di copertina € 14,00
archeomolise.it
Questo libro presenta al pubblico degli appassionati di cose antiche, specialisti e non, una panoramica breve ma densa, dettagliata e aggiornata sulla religiosità dei Sanniti, e della compagine pentra più in particolare, che per secoli fu la più fiera nemica dei Romani.
I capitoli tematici analizzano tanto le tendenze generali che caratterizzano i culti meglio documentati quanto alcuni episodi storici e siti archeologici particolarmente rappresentativi. Tra gli argomenti trattati, il ver sacrum, le pratiche funerarie, la Tavola Osca, il pantheon, e il complesso politico-religioso maggiore della nazione sannitica, vale a dire Pietrabbondante.
A fronte di una quantità di studi e volumi considerevole prodotta da archeologi, filologi ed epigrafisti, le forme e le strutture della cultura religiosa dei Sanniti non compaiono tra gli argomenti più visitati dagli storici e antropologi delle religioni del mondo antico; questo è infatti il primo libro di taglio storico antropologico incentrato esclusivamente su questi temi. Il testo è introdotto da una prefazione firmata dall’illustre antichista Dominique Briquel, professore alla Sorbona di Parigi.
Alessandro Testa (Isernia 1983) è ricercatore in Etnologia dell’Europa presso l’Università di Vienna. Laureato in Storia e specializzato in Studi storico-religiosi all’Università di Roma “Sapienza”, dopo diversi soggiorni di studio e ricerca all’École Pratique des Hautes Études (Sorbona) e all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, ha ottenuto il Dottorato di ricerca in Antropologia presso l’Università di Messina.
Nel 2012 è stato Visiting Lecturer in Antropologia storica all’Università di Tallinn, in Estonia, e nel 2014 Visiting Scholar al Max Planck Institute di Halle, in Germania. Tra il 2013 e il 2015 ha lavorato come ricercatore post-dottorale presso l’Università di Pardubice, in Repubblica Ceca, dove ha anche insegnato Antropologia delle religioni e Antropologia dei patrimoni culturali.
Autore di diversi capitoli per volumi collettivi e di numerosi articoli pubblicati in riviste di storia e studi sociali italiane e straniere, ha inoltre presentato le sue ricerche in occasione di lezioni universitarie e relazioni per conferenze internazionali. La religiosità dei Sanniti è il suo terzo libro, e segue Miti antichi e moderne mitologie (Roma 2010) e Il carnevale dell’uomo-animale (Napoli 2014).
La religione dei Sanniti di Alessandro Testa,
2017, Cosmo Iannone Editore
Prezzo di copertina € 14,00
17 maggio 2017
16 maggio 2017
15 maggio 2017
14 maggio 2017
13 maggio 2017
12 maggio 2017
11 maggio 2017
10 maggio 2017
Il perdono e le ferite della coppia. A Campobasso.
Il perdono ci porta a confrontarci con i rimpianti, i rimorsi, la rabbia e il dolore che, in un alternarsi di silenzi e grida, ci inseguono quando siamo consapevoli del male fatto e ricevuto. Nasce spontanea la domanda: vogliamo perdonare? Possiamo essere perdonati? Possiamo perdonarci in quella stanzetta del cuore dove l’Altro non c’è? Dove, raccolti e senza maschere, siamo solo noi allo specchio?
Viviamo di rapporti; i più significativi sono quelli di amore, di amicizia, le relazioni familiari, professionali. Ognuno, prima o poi, ci conduce all’incrocio del perdono perché non possiamo avvicinarci all’Altro senza farci reciprocamente del male. Ed è lì, in contatto con quel dolore, che possiamo scegliere quale strada imboccare.
Ora le voci esterne si smorzano. Resta la voce del cuore, l’eco dell’anima a guidarci e a interrogarci sul senso che vogliamo dare alla nostra vita. Quell’incrocio che inevitabilmente incontriamo sulla nostra strada ci costringe a fermarci. Senza segnaletica, frecce d’obbligo, divieti. Il semaforo è lampeggiante: né rosso né verde. La spinta a imboccare o meno la via del perdono possiamo trovarla in noi, soltanto in noi.
9 maggio 2017
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